Il mondo delle farfalle

Immagini di farfalle

Introduzione

• Le farfalle sono sicuramente fra gli insetti più conosciuti e ammirati. grazie ai colori vivaci e al volo aggraziato. Ma le farfalle non sono soltanto belle da vedere: esse, infatti, visitando diverse decine di fiori al giorno in cerca di nettare, trasportano il polline da un fiore all’altro, svolgendo quindi un’importante funzione di impollinatori.

• Le farfalle sono ottimi indicatori della qualità dell’ambiente.
Purtroppo, negli ultimi anni, è stato osservato un declino generale delle popolazioni di farfalle, dovuto all’inquinamento e alla distruzione degli ambienti a loro adatti. E’ stato stimato che il 20 % circa delle specie europee sia a rischio di estinzione.

• Nel paesaggio della campagna coltivata, piuttosto povero di spazi naturali, siepi, aree boscate e ambienti a macchia – radura rappresentano importanti aree di rifugio per le farfalle.

 

Domande e risposte…

Cosa sono le farfalle ?
Sono insetti dell’ordine dei Lepidotteri (= ali con squame).
Le loro ali sono infatti ricoperte da migliaia di microscopiche scaglie colorate, sovrapposte proprio come le tegole di un tetto. Sono proprio queste scaglie a dare alle farfalle quei vivaci colori tanto apprezzati.

Farfalle o falene?
I Lepidotteri possono essere divisi in due grandi categorie:
Farfalle (Ropaloceri):
– volano sempre di giorno;
– a riposo tengono le ali verticalmente;
– antenne sempre a forma di clava;
– colori in genere più vivaci.
Falene (Eteroceri):
– volano in genere in ore crepuscolari o notturne (ma ci sono delle eccezioni);
– a riposo tengono le ali orizzontalmente (a tetto);
– antenne di forme diverse;
– colori in genere più spenti.

Quante sono?
– Nel Mondo: circa 20.000 specie di farfalle (e 130.000 di falene)
– In Italia: 270 specie di farfalle (oltre 3.000 di falene).
– In Emilia – Romagna: circa 150 specie di farfalle.
Nella pianura bolognese sono state individuate più di 50 specie di farfalle, fra regolari e occasionali. Di queste, oltre la metà può essere osservata all’interno del Bosco Santa Cristina.

Quali sono la più grande e la più piccola?
Alcune farfalle tropicali possono raggiungere i 25 – 30 cm di apertura alare.
La Saturnia maggiore (Saturnia pyri), la farfalla più grande d’Italia, raggiunge i 16 cm di apertura alare.
Le farfalle più piccole (famiglia Nepticulidi) misurano appena 2 mm di apertura alare. Le loro larve scavano gallerie all’interno delle foglie.

Quanto vivono le farfalle ?
In genere le farfalle adulte vivono poche settimane (circa 30 – 40 giorni), o anche meno. Ma le specie che passano l’inverno come adulti vivono assai più a lungo, anche diversi mesi.

Come passano l’inverno?
In genere le farfalle passano l’inverno sotto forma di crisalide, in luoghi riparati. Alcune specie svernano però come larve, mentre altre (ad es. le vanesse) passano invece l’inverno come adulti e possono cercare riparo all’interno delle abitazioni.
Altre specie, infine, all’arrivo dell’inverno migrano verso luoghi più caldi.

Quanto si spostano ? e a che velocità?
La maggior parte delle farfalle non va molto lontano dai luoghi dove è cresciuta e si sposta al massimo nel raggio di qualche chilometro.
Diverse specie, tuttavia, compiono vere e proprie migrazioni e possono spostarsi anche di centinaia, o persino migliaia, di chilometri ed attraversare ampi tratti di mare. Tra le farfalle migratrici vanno ricordate la vanessa del cardo (protagonista di vere e proprie migrazioni dall’Africa nella primavera – estate 2009), la vanessa atalanta e il croceo.
Per quanto riguarda la velocità, le farfalle diurne si spostano in genere a non più di 10 km/h. Le falene della famiglia degli Sfingidi possono raggiungere anche i 60 km/h.

Che cos’è la metamorfosi?

Le farfalle appena nate non assomigliano per nulla ai loro adulti. Il loro ciclo biologico è infatti caratterizzato da una serie di complete trasformazioni conosciuta con il nome di metamorfosi, che attraversa quattro fasi ben distinte:

Uovo
Come tutti gli insetti, le farfalle iniziano la loro vita come uovo. Le uova vengono deposte dalla femmina, singole o a gruppi, sopra o vicino alle piante alimentari della specie di appartenenza.

Larva o bruco
E’ priva di ali (e quindi inetta al volo) e dotata di un apparato boccale masticatore, con il quale si nutre a spese della pianta ospite, manifestando una voracità straordinaria. L’unica attività della larva è di mangiare e crescere: il suo peso può aumentare anche di mille volte nel giro di due settimane. La sua rapida crescita la costringe a liberarsi più volte della pelle, poco elastica, che lo ricopre: il fenomeno, detto “muta”, si verifica diverse volte nel corso della vita del bruco.
Mangiando, le larve possono causare anche danni all’uomo, se ad essere attaccate sono piante coltivate od ornamentali.

Crisalide
Una volta terminata la crescita, il bruco sceglie un luogo riparato dove costruire la crisalide. Grazie alla seta (emessa da speciali ghiandole), esso può costruirsi un bozzolo protettivo (raro nelle farfalle diurne) o ancorarsi ad un sostegno.
La crisalide è immobile e non si nutre, ma al suo interno avvengono profonde trasformazioni: in pratica si sta “costruendo” il corpo della farfalla. E’ assai difficile a vedersi poiché di solito si trova in posti riparati (attaccata alle piante, nel terreno, ecc.).
A seconda della specie e del periodo dell’anno, questo stadio può durare da pochi giorni a diversi mesi.

Adulto
Al momento giusto, la farfalla adulta rompe l’involucro, cerca un sostegno e distende le ali ad asciugarsi. Dopo qualche ora è pronta per il volo.
L’apparato boccale, di tipo succhiatore, è a forma di proboscide (spiritromba) e viene utilizzato per succhiare il nettare. In genere viene tenuto arrotolato sotto al capo.
Ora la farfalla è pronta per riprodursi e, in seguito, deporre le uova.

A seconda della specie, questo ciclo può ripetersi una sola volta all’anno o più volte, dalla primavera all’autunno. Si dirà allora che quella specie compie una o più generazioni all’anno.

Le famiglie

Le farfalle diurne italiane possono essere raggruppate in sei principali famiglie:

Papilionidi
sono le farfalle più belle, per le grandi dimensioni e per le colorazioni vivaci. Spesso hanno delle code alle estremità delle ali.
Colori principali: giallo e nero.
Esempi: macaone e podalirio.

Pieridi
farfalle molto diffuse e, talvolta, dannose agli orti.
Colori principali: bianco e giallo.
Esempi: cavolaie.

Licenidi
farfalle di piccole dimensioni, ma assai diffuse ed ben visibili. I bruchi di molte specie vengono ospitati dalle formiche, alle quali offrono in cambio di un liquido zuccherino.
Colori principali: azzurro (maschi) e marrone (femmine), oppure arancione.
Esempi: icaro azzurro.

Ninfalidi
farfalle dalle vivacissime colorazioni e di solito buone volatrici.
Colori principali: estremamente variabili. Arancione e nero per le fritillarie.
Esempi: vanesse, fritillarie.

Satiridi
sulle ali di queste farfalle sono presenti di solito macchie rotonde a forma di occhio.
Colori principali: arancione e marrone.
Esempi: pamfila, megera

Esperiidi
farfalle di piccole dimensioni, spesso visibili fra le vegetazione. A riposo, non tengono le ali verticalmente.
Colori principali: arancione e marrone.
Esempi: silvano

Come posso attirare le farfalle nel mio giardino?

Adottando alcuni semplici accorgimenti, anche un giardino di piccole dimensioni è in grado di attirare un gran numero di farfalle, e offrire un importante contributo nella salvaguardia di questi insetti, purtroppo sempre più rari a causa della rarefazione degli habitat a loro più congeniali.
E’ stato stimato che un singolo giardino di media estensione, ricco di piante fiorite, transitino circa 2.000 farfalle in un anno, appartenenti a una trentina di specie diverse.

Cosa fare dunque per favorire la presenza di questi gradevoli ospiti?

• Coltivare piante che producano fiori ricchi di nettare e che fioriscano nei diversi mesi dell’anno, in maniera tale da offrire cibo per lunghi periodi (le farfalle sono attive da marzo a ottobre).
Queste piante, di origine autoctona ma anche esotica, hanno spesso un valore ornamentale anche per l’uomo, grazie alle vivaci fioriture (vedi tabella).
Vanno scelte preferibilmente specie con fiori a struttura semplice, dove il nettare è più facile da raggiungere. Le diverse tonalità di rosso, violetto e giallo sono assai apprezzate dalle farfalle. Molto importante anche la presenza di profumo.
Le piante nettarifere vanno poste in zone ben soleggiate e al riparo dal vento, entrambe condizioni molto apprezzate dalle farfalle.
Per le specie che passano l’inverno come adulti, come le Vanesse, è molto importante la presenza di piante a fioritura precoce (primo nutrimento dopo il riposo invernale) e tardiva (ultime occasioni per rifornirsi prima dell’inverno).
Le piante nettarifere offrono nutrimento anche ad altre categorie d’insetti (tutti buoni impollinatori) quali falene, api, bombi, api selvatiche e sirfidi.

• Evitare i trattamenti con prodotti insetticidi o diserbanti, in grado di uccidere moltissimi adulti e larve di farfalle.
Per il controllo di malattie e parassiti andranno quindi privilegiate tecniche di lotta agronomica o biologica. Anche i trattamenti con prodotti di origine naturale, ammessi in difesa biologica, possono avere effetti negativi se eseguiti in modo indiscriminato o nei periodi sbagliati. Lo stesso discorso vale per i trattamenti microbiologici con Bacillus thuringiensis kurstaki, attivi nei confronti di tutti i Lepidotteri, dannosi e no. Eventuali trattamenti andranno eseguiti in maniera localizzata, solo sulle piante infestate.

• Destinare uno spazio del giardino a prato fiorito, ricco di specie spontanee: il classico prato rasato all’inglese è del tutto privo di attrattiva per le farfalle. Esistono in commercio diversi miscugli fioriferi (indicati con i termini di “nettarifere”, “prato fiorito”, o “miscela per farfalle” ecc.), da seminare direttamente.
I tagli dell’erba andranno limitati a non più di due – tre all’anno, in primavera e in autunno. Il prato non andrà mai tagliato durante la fioritura, ma quando che l’erba inizia a disseccarsi. L’erba andrà tagliata a non meno di 5 cm da terra, possibilmente a mano, e senza ricorrere alla triturazione. Molto utile risulta anche la pratica del cosiddetto sfalcio alternato, tagliando le diverse aree del giardino in tempi successivi.
Va infine limitata il più possibile la somministrazione di azoto, anche se organico, mentre sono da evitare le concimazioni con fertilizzanti chimici e le irrigazioni frequenti.

• Nel caso si intenda non solo attirare le farfalle di passaggio, ma anche farle riprodurre, occorrerà piantare anche le specie nutrici per le larve (bruchi), spesso diverse da quelle utilizzate per gli adulti. Quasi tutte le specie nutrici sono spesso considerate erbacce infestanti e sono facilmente reperibili in prati e incolti delle nostre zone: è il caso di Ortica e Cardi per le Vanesse, della Carota selvatica per il Macaone e di Romici, Trifoglio ed Erba medica per molte specie di Licenidi. Al contrario, le piante di origine esotica non consentono la riproduzione delle farfalle nostrane. E’ possibile coltivare le piante nutrici in un angolo appartato del giardino, magari nelle vicinanze di una siepe, oppure in contenitori a parte (vasi, mastelli, ecc.).
Tranne rari casi (come ad es. la Cavolaia e la Licena dei gerani, recentemente introdotta)
l’attività alimentare dei bruchi delle farfalle diurne non provoca danni significativi alle piante coltivate o di interesse ornamentale.

• Molte farfalle gradiscono, specialmente nei periodi più caldi, trovare piccole raccolte d’acqua ferma (pozze, vasche, piccoli stagni, ecc.) dove abbeverarsi.

Quali farfalle posso incontrare nel Territorio?

Queste specie sono state osservate nelle campagne circostanti (specialmente in siti non sottoposti a trattamenti insetticidi o diserbanti) e frequentano aree ricche di spazi naturali e vegetazione spontanea.
Pertanto possono essere avvistate, in molti casi con una certa facilità, anche nell’area rimboschita e presso le bordure adiacenti.
La contiguità con la vicina A.R.E. il Torrazzuolo di Nonantola (MO), assai più matura e ricca di farfalle, assicura un continuo interscambio di specie e di individui, in grado di spostarsi fra le due aree naturali attraverso i corridoi ecologici.

 

 

Nome comune Famiglia

Nome scientifico

Epoca di volo Frequenza
FARFALLE
Podalirio Papilionidi Iphiclides podalirius marzo – settembre **
Macaone Papilio machaon aprile – settembre **
Cavolaia Pieridi Pieris brassicae aprile – ottobre **
Cavolaie minori Pieris rapae, Pieris napi marzo – ottobre ***
Croceo Colias crocea aprile – ottobre ***
Edusa Pieris edusa aprile – ottobre **
Cedronella Gonepteryx rhamni marzo – settembre +
Icaro azzurro Licenidi Polyommatus icarus aprile – ottobre ***
Celastrina Celastrina argiolus marzo – ottobre *
Argo porta-coda minore   Leptotes pirithous aprile-ottobre **
Argiade   Cupido argiades aprile-ottobre **
Argo azzurro   Plebejus argus maggio-settembre **
Licena delle paludi Lycaena dispar maggio-settembre *
Argo bronzeo Lycaena phlaeas aprile – ottobre **
Titiro Lycaena tityrus aprile-ottobre *
Tecla del rovo Callophrys rubi aprile-giugno *
Vanessa io Ninfalidi Inachis io marzo – ottobre ***
Vanessa atalanta Vanessa atalanta marzo – ottobre ***
Vanessa del cardo Vanessa cardui aprile – ottobre ***
Vanessa dell’ortica Aglais urticae maggio – settembre +
Vanessa c – bianco Polygonia c-album marzo – ottobre **
Fritillarie Melitaea spp. aprile – ottobre ***
Pamfila Satiridi Coenonympha pamphilus aprile – ottobre ***
Megera Lasiommata megera marzo – ottobre ***
Egeria Pararge aegeria marzo – ottobre +
Maera Lasiommata maera maggio – settembre *
Silvano Esperidi Ochlodes venatus aprile – ottobre ***
Esperia della malva Pyrgus malvoides aprile – agosto ***
FALENE
Pavonia maggiore Saturnidi Saturnia pyri aprile – luglio +
Pavonia minore Eudia pavonia aprile – giugno +
Zigene Zigenidi Zygaena spp. maggio – settembre ***
Sintomide Sintomidi Syntomis phegea maggio – agosto ***
Sfinge colibrì Sfingidi Macroglossa stellatarum marzo – ottobre **

 

NOTA – Frequenza: + = occasionale; * = scarsa; ** = media; *** = abbondante.

Le farfalle più comuni, e quindi più facili da osservare, sono quelle che frequentano di preferenza gli spazi aperti oppure le formazioni a macchia-radura. Tra queste si segnalano, per la loro bellezza e i colori vivaci, il Macaone (Papilio machaon) e il Podalirio (Iphiclides podalirius). Entrambe le specie appartengono alla famiglia dei Papilionidi e possono essere osservate dalla fine di marzo a settembre. Il Podalirio, in particolare, inconfondibile per le dimensioni (60-80 mm di apertura alare), la colorazione giallo-pallida con strie verticali nere e le sottili code delle ali posteriori, risente in una certa misura della rarefazione delle siepi campestri, alle quali è legata per il reperimento delle piante nutrici per le larve, soprattutto prugnolo e biancospino.
Anche altre farfalle piuttosto difficili da osservare, quali Gonepteryx rhamni, Celastrina argiolus, Pararge aegeria e Polygonia c- album, sono legate ad ambienti ricchi di vegetazione arborea e arbustiva ben sviluppata quali boschi e siepi mature e sono da ritenersi rare o in diminuzione per la pianura, a causa della rarefazione degli habitat a loro congeniali.
Tra le farfalle particolarmente rare e interessanti va infine citata la licena delle paludi (Lycaena dispar), specie strettamente legata alle zone umide di pianura, dove crescono le piante nutrici per le larve (diverse specie di Rumex). Colpita dalla progressiva scomparsa dei suoi ambienti d’elezione, questa specie risulta minacciata in gran parte dell’Europa e, pertanto, viene protetta in molte nazioni, Italia compresa (dir. CEE 92/43). Gli adulti, dalla brillante livrea arancione, volano da maggio a settembre e frequentano, in genere, le vicinanze del Cavo Muzza.

Quali sono le piante che attirano le farfalle ?

Dal punto di vista delle farfalle, le piante possono essere distinte in:

  • piante nettarifere: forniscono cibo per le farfalle adulte e non dipendono dalla specie che se ne nutre. Spesso, grazie ai vivaci colori, hanno un valore ornamentale anche per l’uomo.
  • piante nutrici: forniscono cibo per i bruchi e sono diverse da specie a specie. Il loro valore ornamentale è spesso modesto (talvolta sono considerate “erbacce”).

Di seguito vengono indicati alcuni esempi di piante nettarifere per le farfalle.

 

Specie erbacee

Nome comune

Nome scientifico

Epoca di fioritura

Alisso Alyssum spp. Maggio – settembre
Arabis Arabis spp. Marzo – giugno
Armeria Armeria maritima Marzo – settembre
Aubretia Aubretia deltoidea Marzo – giugno
Astro Aster spp.

Settembre – ottobre

Borracina

Sedum spectabile

Settembre – ottobre
Buglossa Echium spp. Giugno – agosto
Bugola Ajuga reptans Maggio – luglio
Canapa acquatica Eupatorium cannabinum Luglio – settembre
Echinops Echinops spp. Luglio – agosto
Eliotropio Heliotropium spp. Giugno – ottobre
Erba dei gatti Nepeta cataria

Maggio – settembre

Erba viperina Echium vulgare Aprile – settembre
Iberide

Iberis spp.

Aprile – giugno
Lavanda Lavandula officinalis Luglio – settembre
Lunaria Lunaria annua Aprile – giugno
Menta Mentha spp. Luglio – settembre
Origano Origanum vulgaris Maggio – settembre
Potentilla Potentilla spp. Aprile – agosto
Primule Primula spp. Febbraio – maggio
Rosmarino Rosmarinus officinalis Giugno-luglio
Rudbeckia Rudbeckia spp. Giugno – ottobre
Saponaria Saponaria officinalis Luglio – ottobre
Salcerella Lythrum salicaria Giugno – settembre
Salvia Salvia spp. Maggio – settembre
Tagete Tagetes spp. Giugno – ottobre
Timo Thymus spp. Giugno – agosto
Valeriana rossa Centranthus ruber Giugno – agosto
Verga d’oro Solidago canadensis Luglio – ottobre
Violacciocca Cheiranthus spp.

Aprile – luglio

Specie legnose

Buddleia

Buddleia davidii

Giugno – ottobre
Caprifoglio Lonicera spp.
Giugno – ottobre
Edera Hedera helix Ottobre – novembre
Ibisco

Hibiscus syriacus

Luglio – settembre
Ligustro

Lygustrum vulgare

Maggio – luglio
Lillà Syringa vulgaris Maggio – giugno
Prugnolo Prunus spinosa Marzo – maggio
Rovo Rubus spp. Maggio – settembre
Salicone Salix caprea Febbraio – aprile
Sanguinello Cornus sanguinea Maggio – giugno
Spirea Spiraea spp. Maggio – settembre
Tiglio Tilia spp. Giugno – luglio