Diario del “Viaggio a Roma” del 1675

Introduzione al
“VIAGGIO DI ROMA
NELL’ANNO SANTO
1675”

 

Il manoscritto, di cui si presenta la trascrizione integrale inedita, è uno dei documenti di maggior interesse dell’Archivio della Partecipanza di Sant’Agata Bolognese. Fa parte del nucleo riguardante la cosiddetta “magna lite”, la controversia che oppose la Comunità e Università Partecipante ai conti Caprara, famiglia senatoria ben radicata attraverso la proprietà fondiaria nel contado di Bologna, a sua volta segmento del ricco patrimonio archivistico dell’istituzione, che raccoglie la quasi totalità del materiale prodotto a Sant’Agata in antico regime.
L’interesse del documento è squisitamente storico. Limitatamente al titolo potrebbe essere catalogato nella vasta letteratura prodotta dai pellegrini degli anni santi e, in parte, è anche questo, ma il testo si rivela essere ben altro che un prodotto di genere. I viaggiatori non sono privati cittadini, bensì i rappresentanti di una comunità dalla quale hanno ricevuto un incarico preciso; pertanto il loro ruolo non è confinato a quello di fruitori delle opportunità religiose ed estetiche offerte dal giubileo; contemporaneamente essi intessono nella realtà della capitale dello stato pontificio i fili della loro realtà, inestricabilmente economici, politici e religiosi.
Già Alberto Barbieri, nella sua opera L’antichissima terra di Sant’Agata Bolognese, pubblicata nel 1975 e riedita a cura dell’ Amministrazione comunale nel 2002, aveva messo in evidenza alcune delle caratteristiche del manoscritto, evidenziando soprattutto la ricchezza aneddotica che ne rende gustosa la lettura. Ora è possibile farne esperienza diretta, grazie al progetto realizzato dalle classi terze della Scuola media “G. Mazzini”di Sant’Agata Bolognese nell’a.s. 2006/2007; esso è stato fortemente sostenuto dal presidente della Partecipanza, Rodolfo Zambelli, e dalla dirigente dell’Istituto comprensivo, Angela Pessina, e si è avvalso della collaborazione del Comune di Sant’Agata e dell’Università di Bologna, nella persona della dottoressa Beatrice Borghi.
Per i dettagli del progetto, e non solo, si può fare riferimento al contributo pubblicato da chi scrive nel quinto numero della rivista “Rassegna storica crevalcorese”, edita dall’Istituzione per i servizi culturali Paolo Borsellino, disponibile on-line nel sito del Comune di Crevalcore. Nell’articolo ho cercato di fornire un assaggio di quella che potrebbe essere la storia del viaggio, cioè la ricostruzione degli avvenimenti nelle loro relazioni con il contesto, unico modo per restituire spessore ed autenticità a una voce del passato.
Il lavoro continua.

Carla Righi